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Per un anno ogni giorno

#333 – Il settimo buco

La settima volta che mi hanno infilato un ago è stata quella buona: la mia PCR è scesa dai 135 di lunedì scorso a 30 e infine a un valore normale. Ancora 15 giorni di antibiotico e di dieta povera di fibre e sarò come nuova.
Stamattina non mi hanno detto che avrei potuto uscire, mi hanno sfrattato dal letto perché ne avevano bisogno: non credo di essere mai stata tanto felice di essere sfrattata....

#332 – Il lato positivo

E quindi ieri abbiamo festeggiato giocando con dei Lego Star Wars, che un’intera giornata è lunga da passare.
Al sesto giorno in ospedale devo dire che inizio a scalpitare; so bene che devo ancora avere pazienza, ma visto che sto andando tanto bene avevo sperato di poter essere cacciata fuori già oggi, ma ormai sembra che non ci sia speranza....

#331 – Due anni

Passare l’anniversario di unione civile in ospedale non è proprio il massimo, ma direi che in ogni caso non ho proprio nulla di cui lamentarmi, anzi.
Ieri scherzando un’infermiera ha detto, rivolgendosi alla mia metà dolce: certo che avrebbe potuto scegliere un altro modo per attirare l’attenzione.
Mi è rimasto impresso perché se c’è una cosa che non mi manca,...

#330 – Yuppi, si mangia

Dopo due giorni e mezzo di digiuno, ieri la pastina mi è sembrata la cosa più buona del mondo (a onor del vero, il brodo era ottimo, peccato per la pastina che sembrava colla), e oggi, alleluia, mi faranno mangiare più o meno normalmente. Con la fame che ho oggi divorerei anche un bufalo.
La cosa bellissima di stamattina è che insieme a uno dei tromboni dell’altro giorno è passata l’angelo del pronto soccorso,...

#329 – Note di colore

Non ho più le mie bellissime unghie lilla, perché altrimenti non riuscivano a prendermi le pulsazioni.
In compenso ho le mie bellissime calzine con gli occhi, che, per inciso, sono comodissime.
I medici di oggi mi sono sembrati sinceramente molto più affidabili di quelli di ieri, un uomo e una donna, l’uomo in particolare, con cui ho avuto modo di scambiare due parole,...

#328 – Sono un fenomeno

Durante la nottata al pronto soccorso, sono successe due cose buffe: una, che erano lì anche la coppia di anziani, fratello e sorella, che abitano nello stesso pianerottolo, perché lui non era stato bene; e che gli infermieri si riferivano a me come la donna giovane con la diverticolite (una specie di fenomeno da baraccone, insomma). Avrei voluto spiegargli che non sono giovane,...

#327 – Pazienza

C’è sempre una prima volta, e in questo caso è stato rimanere al pronto soccorso per la notte, perché era evidente dalle analisi del sangue che avevo un’infiammazione ma avevano bisogno di non farmi mangiare per un po’ per poi vedere bene dove stava questa benedetta infezione.
E quindi un’altra prima volta, stamattina: la TAC con contrasto, che credo mi rimarrà nel ricordo a lungo. La faccio breve,...

#326 – L’attesa dal medico

Mi piacerebbe capire perché la gente che aspetta dal medico di solito o non si sa fare gli affari suoi, e attacca bottone ogni due per tre, o si attacca al telefono e quindi costringe te a farti gli affari suoi, oppure è cafona senza ritegno, tipo il signore che entrando ha visto tante persone e ha esclamato: Ah, ma non c’è nessuno qui per le ricette?...