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La morte di Twitter

Alla fine Elon Musk ce l’ha fatta a distruggere Twitter.

Da quando mi sono iscritta 16 anni fa, il 19 marzo 2007, ci sono state molte balene e molti rifacimenti, ma poi a un certo punto si è stabilizzato, ed è diventato il mio social network preferito.
All’inizio c’erano anche cose simpatiche come il Twitter Lingo, di cui avevo fatto una traduzione, e si potevano anche inviare tweet via SMS, e leggere i Tweet tramite messaggistica istantanea.
Queste cose sono sparite, ma poi Twitter ci ha anche sviluppato Bootstrap, e si era fatto un po’ perdonare.

Da quando Musk l’ha acquistato, come è noto le cose sono rapidamente peggiorate, gli utenti sono migrati su Mastodon, e più recentemente su Threads, ma nessuno dei due, per me, può sostituire Twitter: Mastodon è troppo decentralizzato, e Threads, sinceramente, l’idea di avere un altro account gestito da Facebook (Meta), proprio no.

Oggi, l’uccellino blu del logo è sparito, e al suo posto c’è una X.
E, parolacce a parte, a me è tornata in mente questa canzone.

Sweetie pie?
No, x!
Honey bunch?
No, x!
Bubble butt?
No, x!
Pumpkin face?
X!

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