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48, morto che parla*

Nell’ultimo mese, oltre all’uragano internazionale, ho vissuto il mio uragano personale.
L’anno scorso dicevo che era un periodo difficile ma che avevo ricominciato ad essere ottimista; quest’anno nonostante tutto sono ancora ottimista, ma è ancora un periodo difficile, anche se in modo diverso.
In comune c’è che devo sempre esercitare la mia pazienza, ma se l’anno scorso era difficile, quest’anno ne vedo sinceramente tutti i lati positivi.

48 anni sono un traguardo non male, ancora più vicini ai 50, ma è un numero che mi sta simpatico.
E quindi, ancora una volta, tanti auguri a me, soffio sulle candeline ed esprimo un desiderio.

*visto che quest’anno il mio compleanno cade lo stesso giorno della Pasqua Ortodossa, direi che è appropriato.

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