Dopo quasi sette mesi, tornare in Italia è stato diverso da come me lo sarei aspettato.
Credevo di avere un enorme attacco di nostalgia, di ritrovarmi a pensare di voler tornare a tutti i costi.
E invece no.
Intendiamoci: mi ha fatto molto piacere rivedere gli amici e i parenti, rivedere i luoghi in cui ho vissuto per 15 anni, mi è dispiaciuto partire, ma non ho avuto quella sensazione tremenda di dispiacere che, per esempio, avevo avuto tanti anni fa quando ero andata via da Roma.
Durante i primi mesi a Londra ho avuto un momento orribile in cui avrei dato un rene pur di tornare indietro. Quello di cui mi sono resa conto adesso, dopo essere tornata, è che quello che mi mancava davvero non era Milano, non erano la mia lingua, non erano gli amici, ma la mia casa.
Un luogo solo mio dove rifugiarmi, un luogo dove riposare e stare bene.
E infatti dopo aver trovato un posto del genere anche a Londra le cose sono cambiate, e anche i miei pensieri.
Una cosa che credo di non essere riuscita a trasmettere agli amici, parlando con loro di persona, è quanto sono cambiata.
Vedo i pregi e i difetti dell’Italia, vedo i pregi e i difetti dell’Inghilterra.
Non riesco più a dare giudizi semplici su qualsiasi cosa, perché ho in mente quanto possono essere differenti gli approcci e le soluzioni a uno stesso problema, e non è detto che uno sia semplicemente migliore dell’altro.
Una cosa rimane: amo l’Italia, molti italiani sono persone uniche che hanno fatto cose meravigliose, non c’è soltanto la crisi economica, la politica corrotta, e lo sfacelo dell’ignoranza. Ancora una volta, è più complicato di così.
Abbiamo fatto tante foto alle zone di Milano che sono cambiate, come fossimo stati dei turisti. Siamo andati a Expo per una sera e se tutto va bene ci torneremo presto per starci almeno un giorno intero, perché è bellissimo, al di là di tutte le solite sciocche critiche.
Ma tornare a Londra è stato bello. Qui c’è la mia casa, piano piano ci stiamo portando le nostre cose, e sta diventando sempre di più quel luogo sicuro dove riposare. E Londra mi assomiglia di più, è la città che avevo sempre sognato, non finisce mai di stupirmi e di raccontarmi qualcosa di nuovo. Il cambiamento e le cose nuove sono diventate una specie di droga di cui non ne ho mai abbastanza.
Il viaggio per venire qui è stato un viaggio di sola andata. Non c’è modo di tornare indietro, anche volendo, perché non potrei mai più vedere le cose alle stesso modo. E ne sono molto felice.
A livello di emozioni, c’è molto in questo semplice articolo.
Una parte di me vive ancora a Milano, come vive a Borgomanero, o a Roma. Ma la parte che mi piace di più vive ora a Londra.
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