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Segni di civiltà/2

Uno dei motivi che mi ha portato a scegliere Londra su altre città è stato anche il fatto che qui gli omosessuali possono contrarre regolare matrimonio civile.

Io sono favorevole sia al matrimonio che all’adozione da parte delle coppie omosessuali, per un motivo semplicissimo: per me, tutti i cittadini devono avere uguali doveri e uguali diritti.

L’articolo della Costituzione che conosco meglio e che ho sempre condiviso pienamente è il numero 3:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Di fatto fino ad ora la Repubblica Italiana è venuta meno ai principi della sua stessa Costituzione*.

E sinceramente, visto che si trattava di fare una scelta di vita, ho coscientemente scelto un paese dove invece questo principio fosse invece rispettato.

Quello che non mi aspettavo, anche se l’avevo intuito, è quanto siano civili e semplici le norme che in generale regolano il matrimonio, e qualsiasi tipo di altra unione.

Mi è venuta la curiosità in particolare, per via di un articolo che ne parlava, di vedere come era regolato il matrimonio nel caso di un immigrato europeo, e quello che ho scoperto è che per sposarsi in Italia da residenti all’estero bisogna fare le pubblicazioni al consolato almeno 6 mesi prima, per farlo in Inghilterra 28 giorni, che è lo stesso tempo valido per i cittadini britannici.

Non voglio sapere il perché dei sei mesi passando dal consolato, ma volendo sposarsi, è evidente qual è la scelta più semplice.

*fa molto male dirlo, però è così, è inutile girarci intorno. Le unioni civili promesse ultimamente non sono per nulla d’aiuto: finché non si potranno sposare tutti, per quanto mi riguarda non ci sarà vera uguaglianza.

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Discussione

  1. io, ai tempi, ragionavo sul fatto che in realtà dovrebbe chiamarsi matrimonio quello religioso, e tutte le altre unioni - etero e non - chiamarsi unioni civili. Ma il mio era un ragionamento ozioso, e visto che non è questo il caso (cioè non è nel tempo presente che possiamo abolire il termine matrimonio per i matrimoni civili ecc ecc) sono con te, e con l'idea che tutti debbano avere pari diritti.

    1. A me sta bene che si chiamino matrimonio e unione civile, visto che comunque le regole sono differenti, e mi sta bene che lo siano perché sono convinta che le persone vadano lasciate libere di scegliere. Chiamare matrimonio solo quello religioso mi pare darla vinta ai Cattolici, almeno in Italia.

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