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Lavorare

Ho raccolto qui alcune considerazioni sparse sul lavoro, o almeno su quello che ho sperimentato di persona e su cui ho notizie abbastanza affidabili.

1) Sembrerebbe che non sia per niente facile licenziare un lavoratore permanent (il nostro tempo indeterminato) per motivi legati al lavoro stesso, ad esempio se il dipendente non fa il suo lavoro e/o procura dei danni all’azienda.

Sembra che come in Italia prima di licenziare qualcuno ci vogliono richiami orali, scritti, etc., e che le aziende sono restie a mettersi in mano agli avvocati per questo genere di cause. Se invece è l’azienda ad avere difficoltà economiche e vuole tagliare sui costi lo può fare abbastanza tranquillamente.

2) L’orario di lavoro, almeno per quanto riguarda me e la mia dolce metà, prevede meno ore del nostro (considerando che entrambi lavoriamo nell’IT): 9/17.30 per me, 8.45/17 per lui, con un’ora di pausa pranzo. Il modo di lavorare è tendenzialmente rilassato, e, al netto di scadenze o emergenze, quando scatta l’orario di uscita le persone fanno cadere la penna e se ne vanno (a bere una pinta in un pub, ma questo è un altro discorso).

3) Non esistono ovviamente i contratti nazionali, e quindi il contratto è personale e prevede tutte le norme e regole. Sia la mia dolce metà che io abbiamo tre mesi di prova, durante i quali non ci vengono pagati ferie e malattia, passati i quali abbiamo un preavviso di due mesi. Da quanto ho capito, nonostante tutto i contratti sono abbastanza standard per settore, nonostante l’assenza di un contratto nazionale.

4) Ci sono un bel mucchio di regole sul lavoro che ti vengono servite in un comodo Welcome Book. L’abbigliamento è tendenzialmente formale, a parte la pausa del Casual Friday, non puoi usare il cellulare personale in ufficio, non puoi usare cuffiette per ascoltare musica, in generale gli uffici sono molto silenziosi. Nel mio caso infine ho un bellissimo blocco sulla navigazione su Internet, ma ho l’impressione che se lavorassi per un’azienda che fa sviluppo le cose sarebbero diverse (qui ci lavorano un centinaio di persone o più, e a parte me e altri due tutti gli altri non sono IT).

Non è il migliore dei mondi possibili, ovviamente, ma sinceramente apprezzo il fatto di non dover fare un collage tra il contratto nazionale e il mio contratto personale per capire i miei diritti e i miei doveri, tanto per cominciare, il fatto di avere chiare le regole interne, ma soprattutto l’orario ridotto e il generale rilassamento.

Poi anche loro sono pasticcioni e confusionari, mettono pezze e non sanno quello che fanno, ma questo lo racconterò magari in un altro post.

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