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Presto, che è tardi

Sono circa due mesi che ho una lista di cinque cose da fare che non riesco in nessun modo a fare. Due mesi in cui avrei dovuto trovare il tempo, il tempo è passato e quella lista rimane lì.

Un paio di cose le ho iniziate, ma c’è ancora molto da fare per finirle.

Il problema vero però non è trovare il tempo prima che finisca il mese, il vero problema è far capire agli altri cosa vuol dire, di fatto, organizzare un trasloco internazionale, e che se rifiuti di prendere ulteriori impegni non lo fai perché improvvisamente hai deciso di escludere tutti gli altri dalla tua vita.

Sto iniziando a esaurire le parole per spiegarmi, e mi dispiace molto. Ed è forse per questo motivo che lo scrivo qui: non è per nulla semplice pensare di prendere tutto quello che hai conservato in più di quarant’anni di vita, decidere cosa tenere e cosa invece è superfluo, buttare via quello che non ha senso tenere, mettere al sicuro le cose a cui tieni di più e regalare tutto il resto. E la cosa buffa è che persino regalare cose che sono in buono stato, che però per te sono superflue, è un problema.

Insomma, è molto più complicato di quanto possa sembrare.

E nella lista di cui sopra ci sono altre cose oltre questa, per esempio rifare il cv inglese, che esiste già, ma essendo la chiave per trovare lavoro lo devo rivedere e curare.

Mettiamoci anche il fatto che lavorerò fino al 24 dicembre, part-time 3 giorni la settimana, ma comunque quei tre giorni sono fuori dal conto del tempo disponibile, e che infine ci sono cose necessarie come un esame medico che farò domani ma che prevede due giorni di preparazione, di cui uno, oggi, piuttosto impegnativo.

Insomma, presto, che è tardi, e il tempo vola.

E perdonatemi se sarò un po’ assente.

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Discussione

  1. Perdonami il commento un "po'" in ritardo, ma mi sono rivisto moltissimo in quello che hai scritto, soprattutto in questa frase:

    "... il vero problema è far capire agli altri cosa vuol dire, di fatto, organizzare un trasloco internazionale, e che se rifiuti di prendere ulteriori impegni non lo fai perché improvvisamente hai deciso di escludere tutti gli altri dalla tua vita."

    Per noi (io, moglie e figlie) l'inizio è stato veramente duro, sia in Italia (dove sono rimasto solo con le bimbe causa scuola per quasi 5 mesi) che i primi mesi all'estero. Nonostante tutto non tornerei mai indietro (almeno per ora). Dispiace solo per gli affetti più cari lasciati in Italia. E il Bidet (scontato, ma così è).

    In bocca al lupo per tutto.

    Salutoni.

    1. Grazie a te per aver commentato, anche se in ritardo :) Tu sei in Francia, o sbaglio?

      L'inizio è duro per tutti, l'importante è superarlo (io sono molto lontana ancora)

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