Se guardo a quello che è successo nella mia vita nell’ultimo anno in particolare, ma in generale negli ultimi cinque, sembra un po’ la storia del Paperino sfortunato, contrapposto a Gastone.
Ma se invece guardo meglio, mi rendo conto che non è questione solo di sfortuna, soprattutto se prendo in considerazione le vicende di persone molto più in gamba di me (ci vuole poco, a dire il vero, ad essere più in gamba di me), che hanno avuto storie simili, sempre dove la sfortuna c’entra fino a un certo punto, e invece c’entrano l’appartenenza a un ceto sociale, le idee politiche, religiose, le amicizie, l’essere il lecchino di qualcuno, fregarsene di regole e diritti.
E allora preferisco pensare che sia una questione di sfortuna, perché diversamente non vedo via d’uscita (non per me, ovviamente, io me ne sono in qualche modo fatta una ragione).
Insomma, per sopravvivere in questo paese bisogna far finta che va tutto bene, che siamo solo un po’ Paperino, e che l’Italia non è l’unico Paese in recessione tra quelli del G7.
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