Skip to content

#127 – Studiare

Mi ero dimenticata di quanto fosse difficile studiare.
Ricordo benissimo che prima di cominciare a lavorare più di una persona mi aveva detto che sarebbe stato molto più difficile che studiare, e ci avevo creduto.
Poi quando ho cominciato davvero la vita d’ufficio, mi è sembrata sinceramente una passeggiata, in confronto.
La mia facoltà, all’epoca, non prevedeva necessariamente la frequenza, e studiare per gli esami voleva dire tendenzialmente doversi organizzare la giornata, tutti i giorni, per raggiungere l’obiettivo.
Cosa faticosissima, perché nessuno ti controlla, nessuno ti aiuta, ma tu l’obiettivo (passare l’esame) lo devi raggiungere lo stesso. E quindi ogni giorno c’è una scusa buona per evitare di mettersi davanti ai libri e concentrarsi: mettere a posto una cosa di là, andare a fare quella commissione che guarda caso proprio non puoi rimandare, oh, ma è già metà mattina, devo proprio fare uno spuntino, tanto poi recupero. E così via.
Eppure. Eppure studiare è una delle cose migliori che si possono fare per sé stessi: conoscere e comprendere cose nuove, che prima o poi, nella vita, ti torneranno utili (no, mi dispiace, per me la materia non è una discriminante, anche il greco mi ha aiutato, nella vita, liberi di non crederci).
Vuol dire anche mantenere il cervello in allenamento, che il cervello è un muscolo, e diventa più grande e più efficiente se lo si tiene in allenamento (letteralmente, ma questo sarebbe un discorso lungo).
E quindi mi sento comunque fortunata a doverlo fare, anche se faccio fatica a ritrovare quella disciplina che avevo acquisito nel tempo. Come in tutto, è solo una questione di abitudine.

Articolo precedente

Articolo successivo

Discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.