11 Gennaio 2014
Ebbene si, sono una privilegiata.
Sono una privilegiata perché quando andavo a scuola, prima dell’università, ho sempre odiato la storia. Non ho mai avuto grande propensione a ricordare date a memoria, e ho sempre odiato il sapere puramente nozionistico.
Col tempo ho decisamente cambiato idea, ma questa è un’altra storia.
Sono una privilegiata perché, nonostante la mia poca propensione per la storia, ho ben presente la storia italiana dell’ultimo secolo: mio padre era nato nel 1925, ed era un grande appassionato di storia, e raccontava sia quello che riguardava tempi e periodi più o meno remoti sia quello che aveva vissuto di persona, come per esempio l’attentato di via Rasella, un episodio che non posso dimenticare, proprio per come lo raccontava lui.
Mia madre è nata nel 1933, ma non in una data qualsiasi: nata il 26 ottobre, fu registrata all’anagrafe il 28 ottobre. Questo perché all’epoca Mussolini concedeva un premio a chi nasceva nella stessa data della Marcia su Roma.
Quindi sono una privilegiata: per me quegli avvenimenti non sono qualcosa di oscuro e lontano, ma di concreto e visto con gli occhi di chi l’ha vissuto.
Stiamo comunque parlando di avvenimenti che condizionano tuttora le nostre vite, che ci piaccia o no. Che ci piaccia o no, almeno collocare questi avvenimenti in una fascia temporale dovrebbe essere nel patrimonio culturale di ogni cittadino. Non come pura nozionistica, ma come avvenimenti e idee che ci definiscono.
E torno a ripetere: sono una privilegiata perché ho avuto a che fare coi testimoni di questo periodo, ma tutto quello che so oltre le testimonianze l’ho studiato e continuo a studiarlo perché ne trovo una utilità pratica, al di là della modalità in cui me l’hanno insegnato a scuola.
E quindi quando vedo questo genere di risposte, anch’io resto senza parole.
Qui non si tratta di ricordare una data, semplicemente: qui si tratta di avere il buio pesto nella mente rispetto alla storia, italiana e globale, degli ultimi 80 anni.
Stiamo parlando di date approssimate, non di date precise. Le date precise, a parte quella di cui sopra, tendenzialmente non le ricordo nemmeno io.
Ma non puoi, e non devi, non sapere almeno il periodo storico. Non puoi pensare che Hitler fosse vivo nel 1948, perché non puoi non sapere che è l’anno della Costituzione Italiana, e che se è andata in vigore quell’anno è perché la guerra era finita, e Mussolini e Hitler erano morti.
Non stiamo parlando di chissà quali complicate nozioni storiche, ma di due nozioni in croce, banalissime. Ma importantissime: se facessero un referendum per modificare la Costituzione, tu, esattamente, come saresti in grado di esprimere il tuo voto? Perché non sai quando è in entrata in vigore, non sai chi l’ha redatta, perché, da dove deriva quella carta che condiziona la tua vita civile ogni giorno.
Stendo un velo pietoso sulle altre date, per non essere pedante e noiosa.
Però sempre di più è evidente che questo filmato, che mi è venuto subito in mente, non è soltanto una parodia, ma uno spaccato del paese reale. E non mi viene più tanto da ridere.