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Lo stato del mercato del lavoro

Premessa: quello che sto per scrivere riguarda la mia personale esperienza, ovvero un campo limitato (quello dell’IT) e una zona limitata (Milano).
Non ho sinceramente idea di come sia al di fuori di questo ambito, né pretendo che quello che ho sperimentato sia valido per tutti.
Tuttavia tutto ciò sta diventando sempre più demotivante, e per una volta sento il bisogno di scriverne.
Ho tentato di farlo in chiave un po’ comica, ma non so quanto mi sia riuscito.
Ad ogni modo, enjoy (come disse quel ragazzo inglesissimo a Londra dopo averci servito due magnifiche birre).

Una prece: il tempo indeterminato

Gli unici contratti proposti sono a partiva IVA o a progetto. Quando si è molto, ma molto fortunati, forse, ma non è chiaro come e quando, dopo un certo periodo è previsto l’inserimento con contratto a tempo determinato, e se si è ancora più fortunati a tempo indeterminato. Naturalmente se sei a partita IVA è dato per scontato che farai tempo pieno (comprensivo di straordinari e reperibilità, ovviamente), avendo di fatto un unico cliente. Ah già, anche se sei a progetto farai straordinari e reperibilità, non che sia illegale, eh.

Il tempo è relativo

Il progetto non è un vero e proprio progetto tuttavia non dura più di sei mesi. Se sei sfortunato, tre, se sei già più fortunato, la visibilità diventa di un anno. E mi raccomando, con tanti ringraziamenti. Ah già, è molto probabile che il contratto non sarà rinnovato.

Solo per oggi, a partire da domani

Naturalmente devi essere disponibile da subito, se non da ieri. Il fatto che tu debba dare un preavviso, per quanto minimo, non è contemplato, anche se fai notare che magari, professionalmente parlando, abbandonare l’azienda per cui stai lavorando da un giorno all’altro non è carino, anche perché anche loro avranno esigenze di continuità sui progetti che stanno portando avanti; sempre che tu non faccia notare, orrore!, che senza il preavviso non vedi almeno uno stipendio, e che senza stipendio non mangi. Di bonus d’entrata per compensare ovviamente nemmeno un accenno vago (il denaro, questa cosa così vile).

La grande trovata: la diaria

No, non è il femminile di diario, ma il finto rimborso spese giornaliero che va a compensare il netto mensile. Non ho mai indagato nel dettaglio su quanto sia legale una procedura simile, di sicuro non lo è se supera una certa percentuale dello stipendio, il che mi fa pensare che probabilmente è al limite. Naturalmente questo si traduce nel mancato pagamento di parte dei contributi, ma si sa, signora mia, che noialtri la pensione non la vedremo mai.

Testami ‘sto cavolo

Non basta ovviamente un solo colloquio per la meravigliosa offerta che stanno per farti: ne devi fare almeno due, di cui uno tecnico, dove possono chiederti random anche il numero di piede di Steve Jobs.
Sempre che tu sia fortunato, altrimenti fai colloqui anche con la segretaria, oppure fai quello che a me fa andare il sangue al cervello: il test. Di fronte al test, nonostante cerchi sempre di calmarmi, la mia reazione è sempre quella: se avete bisogno di un bovino che mette le crocette corrette, non avete per niente bisogno di me, addio e grazie di tutto il pesce.

Non sporchiamoci le mani

Ormai quasi tutti gli annunci non vengono inseriti direttamente dall’azienda ma da azienda di selezione del personale (con più o meno anni di esperienza, più o meno credibilità) che farà il lavoro sporco al posto loro, e tutti cominciano con “Per nostra azienda cliente”. Il che, tradotto in soldoni, vuol dire che sarà l’azienda di selezione del personale a fare il contratto con te, e l’azienda finale ti pagherà il doppio di quanto l’azienda di selezione del personale sta pagando a te.
Naturalmente l’azienda cliente si risparmierà solo la cernita dei curriculum, perché vorrà di sicuro fare un colloquio con te (o anche due, crepi l’avarizia!); però avrà il grandissimo vantaggio di potersela prendere con l’azienda di selezione del personale nel malaugurato caso in cui qualcosa con te non andasse per il verso giusto.
L’idea di escludere l’azienda di selezione del personale, spendere un po’ di tempo a scrivere un buon annuncio, metterlo sui migliori canali di lavoro, fare selezione dei cv e poi assumerti, visto che comunque l’assunzione prevede un periodo di prova, anche lungo, risparmiando qualcosa nel processo così semplificato, no, non è contemplata.

Una proposta che non puoi rifiutare

Se per caso hai a che fare con una di queste aziende di selezione del personale, guai se per caso decidi, dopo una riflessione, che probabilmente quello che ti stanno proponendo non fa al caso tuo: verrai insultato, anche di fronte al cliente, e radiato definitivamente dalle loro liste, con ignominia. Come ti permetti tu, povero impiegatuccio, di rifiutare un lavoro? Ma dove si è mai vista una cosa del genere? Ma che mancanza di professionalità!

E la risposta è 42 (e si è persa nello spazio/tempo)

Se invece fai direttamente nmila colloqui con l’azienda finale, ovviamente non avrai nemmeno il conforto di ricevere una email dove viene scritto: grazie, ma abbiamo scelto un altro candidato. Chiedere poi per quale motivo, non scherziamo! Mica possiamo far perdere tempo a gente che lavora, qui.

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Discussione

  1. l'ho letto in chiave comica, e un paio di sorrisi me li hai fatti uscire, i sorrisi amari, quelli che sorridi e ti dispiaci di quanto è vero. :*

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