Skip to content

Il seguito della storia

In questo Agosto rovente, la voglia fare qualcosa, qualsiasi cosa, ti passa alla prima goccia di sudore.
Se poi sei anche sotto oppioidi per via del quarto episodio di mal di schiena in tre anni (successo il 23 luglio, tanto per ricordarselo), le cose non migliorano.

Tuttavia scrivere è forse una delle attività a meno dispendio di sudore, e mi sono resa conto di non aver ancora raccontato il seguito di questa storia.

Il 5 aprile l’azienda è stata dichiarata fallita. Altre due aziende che fanno capo, di fatto, alla stessa persona sono state dichiarate fallite, ma una di queste, dopo l’opposizione, è stata rimessa in bonis (ovvero il fallimento è stato dichiarato nullo).

Per la nostra è stata fatta opposizione, ma ancora non si è discusso questo punto.
Il nostro curatore fallimentare sembra abbastanza tranquillo sul fatto che non ci sarà una rimessa in bonis, ma soprattutto sembra che voglia andare più a fondo nella questione, e capire bene tutta la vicenda, anche magari quella che riguarda i rapporti con le altre due aziende.

L’adunanza dei creditori per l’esame dello stato passivo è stata fissata per il 9 ottobre, e se tutto va bene dovrei rivedere il mio TFR entro la fine dell’anno (se l’INPS sarà ancora in grado di pagarlo), dopo tre anni e mezzo circa dalle mie dimissioni.

Restano le raccomandazioni che ho scritto nel post precedente, e ho avuto modo di constatare che sono valide anche in altri casi. Non fidatevi dei sindacati, soprattutto, e muovetevi il prima possibile (è orribile, per me, dire di non fidarsi dei sindacati, perché la loro funzione sarebbe proprio di difendere i lavoratori, ma le cose sono cambiate, e bisogna prenderne atto).

Ci sarebbero altre novità, ma devono ancora prendere forma, e quindi ne parlerò più avanti.
Nel frattempo, fatemi in bocca al lupo.

Articolo precedente

Articolo successivo

Discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.