1. Non è per niente vero che dopo 48 ore spariscono i sintomi della crisi d’astinenza.
Sono passate quasi 72 ore ed è esattamente come il primo giorno.

2. Non è per niente vero che ti senti meglio non appena smetti, o subito dopo.
L’unica vera differenza è che ho i denti più puliti. Il famoso: ah, vedrai che sentirai molto di più gli odori, lasciatemelo dire, non è per niente vero (o meglio: già quando avevo diminuito, sentivo chi puzzava di fumo da lontano. E sticazzi, direi anche). In generale, gli odori li sento come prima.

3. Non passa un secondo che non abbia voglia di fumare. Col passare delle ore, non migliora.

4. Tutti quelli che ti hanno stracciato le palle per tutti gli anni in cui hai fumato non solo non sono lì a dirti: oh, era ora, ma semplicemente non ci sono. Puff, spariti tutti. Applausi, sipario.

5. Se tutto va bene, cioè se passo questa tortura cinese per altri 15 anni, e arrivo a 57, sarò sicura che non mi verrà un cancro al polmone. Sempre che non faccia la fine di quell’altro lì, che il cancro lo ha avuto lo stesso (btw, lui aveva smesso di fumare con l’ipnosi, fumava più di 100 sigarette al giorno, e io non ho mai finito di leggere il suo libro, causa palese noia).

6. Ho dei problemi di insonnia abbastanza pesanti. Mi sveglio cento volte la notte, e prendo già delle erbe per dormire.
No, prendere qualcosa di più forte, tipo benzodiazepine, mi sembra una colossale cazzata: per togliermi la dipendenza dalla nicotina mi prendo un’altra dipendenza? Per favore, eh.

7. Tutto sommato, se adesso qualcuno mi chiedesse che motivazioni ho per aver smesso, non saprei indicargliene nemmeno una valida. Solo risparmiare. O forse, solo far finta che va tutto bene lo stesso.