I nodi vengono al pettine, prima o poi.
E qui si attendono risposte, eventi, cose.
Nel frattempo bisogna pur vivere, ma sta diventando sempre più difficile, e l’equilibrio più precario.
Intanto domani, prima del previsto, accadrà una delle cose in attesa, sperando che vada tutto bene.
La racconterò quando sarà passata, per scaramanzia.

Poi arriverà questa visita dal neurochirurgo, da cui sinceramente non so cosa aspettarmi.
Infine, a fine mese scade il mio contratto (ciao, sono una delle tante precarie in questo paese, e ho più di 40 anni),
e non so ancora cosa succederà dopo.

Sto cercando di prenderla con filosofia, ma mi sa che nemmeno la laurea mi sarà d’aiuto.
Sto cercando di concentrarmi sulle cose che valgono davvero la pena.
Non è facile: fuori dalle mura di casa mia, è tutto un badare alla superficie, a quanto si deve essere belli, in forma, di successo.
Avevo fatto una scelta, tanti anni fa, e l’avevo portata avanti con orgoglio.
Ribadisco il mio orgoglio: non sono bella, non sono magra, non sono di successo, non ho potere né denaro.
Ho il mio cervello, e ho coltivato la capacità di usarlo, e continuo a coltivarla ancora.
Riesco ancora a farmi delle domande, e a trovare qualche risposta.

Passerà anche questo periodo, prima o poi.