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ATM e i suoi nuovi (dis)servizi

Ricetta su come arrivare tardi al lavoro, senza tanti perché.

Aspettare in Centrale il primo treno per 3 minuti che è stracolmo, e impossibile da prendere.
Aspettare il secondo che è altrettanto pieno ed è per la direzione sbagliata.
Prendere il terzo treno, che finalmente è abbastanza vuoto.

Come sempre, tra Centrale a Garibaldi il treno va alla massima velocità, e qualcuno cade. Chiedersi come mai fino a qualche mese fa invece i treni rallentavano, e il tram 15, in prossimità di una doppia curva, adesso rallenta (prima no, infatti eri clamorosamente caduta).

A S. Agostino, dopo nemmeno 15 minuti di viaggio, sentire un avviso che dice che il treno ferma a Romolo, e poi torna indietro in direzione Gessate.
Bestemmiare alquanto, scendere dal treno, farsi le scale per cambiare direzione, riprendere il treno.
Chiedersi per quale stracavolo di motivo non potevano avvisare in Centrale che il treno arrivava a Romolo (no, in 15 minuti non può essere cambiato chissà cosa, e questo simpatico giochetto lo fanno anche nella direzione opposta).

La cottura è al punto giusto, arrivi al lavoro in ritardo, e ti chiedi quale branco di psicopatici sta gestendo la metropolitana verde negli ultimi tempi, senza riuscire a trovare una risposta sensata.

Dimenticavo: buon venerdì.

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