In un anno di merda come questo, la primavera è arrivata insieme alle rivoluzioni, alla guerra e al terremoto.
Un ribaltamento (e un disastro) globale.
Il pensiero va spesso a chi sta soffrendo in questo momento, anche se, vista la situazione, si pensa più spesso a sé stessi.
E no, non mi sento in colpa per questo: mi sento solo più vicina a quelle persone, e sempre meno vicina a gente che sento sempre di più meno simile a me ma che come me “…ha la fortuna di vivere in una democrazia*“.

*questa l’ho sentita alla radio, non ho sentito il nome della donna che l’ha pronunciato. Ma credo sia una delle più grosse idiozie che abbia sentito in questi giorni.