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La vita in un biglietto da visita

Ho giusto due minuti di tempo, in cui dovrei riposare, ma ovviamente, essendo affetta da IAD, lo uso per dare un’occhiata veloce alla posta e per scrivere queste due righe.

Il trasloco procede, in questo momento ho circa mezza casa su un piano e mezzo sull’altro.
Com’era prevedibile, spostando le mie cose ho fatto un bel tuffo nel passato (approfittandone per buttare via qualche pezzo di troppo).
La cosa che proprio non ricordavo più di avere è un apposito contenitore simile a un piccolo libro dove tenere i biglietti da visita.
Pieno.

Pieno di un pezzo importante della mia storia lavorativa, compreso il mio stesso biglietto da visita dove campeggia il mio altisonante titolo ufficiale: Information Designer.
Ricordo bene che quei biglietti da visita all’epoca li avevo conservati ben ordinati solo perché obiettivamente mi servivano per svolgere il mio lavoro.

Non mi sarebbe mai venuto in mente allora che sarebbero diventati un importante pezzo della mia memoria.

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Discussione

  1. Ora prendi i primi otto biglietti da visita.
    Prendi le iniziali di nome e cognome.
    Anagramma il risultato.
    Otterrai la risposta che vuoi...
    (No, non è quarantadue ma Fringe seconda stagione).

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