Più parità, meno mimose

Me ne resto in casa oggi, un po’ perché non sto bene, un po’ perché non ho mai festeggiato la festa della donna in un certo modo, e non comincerò ora.  Se proprio, mi regalerò un libro. In programma c’era una pomeriggio con due amiche per approfittare del biglietto gratis alle mostre e musei e la curiosità di andare a ritirare il kit antistupro all’apposito banchetto (chissà se firmare è un obbligo o no, me lo farò raccontare).
Come tutti gli anni, cerco di fare un bilancio di quella che è la condizione delle donne in Italia; come ogni anno, questo bilancio è negativo, e ogni anno sembra sempre peggio, anche se forse semplicemente non è cambiato nulla.
Allora espongo sempre quell’immagine sopra, che vale sempre.
Ma quest’anno voglio scrivere una parola in più: donne, svegliatevi. Smettetela di festeggiare questa giornata come fosse un carnevale, magari con tanto di strip maschile, e cominciate oggi a fare qualcosa di utile, per continuare a farlo tutti i giorni dell’anno tutti gli anni. Che se non cominciamo noi, nessuno lo farà al posto nostro.