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Le cose non dette

Mi suona sempre un po’ strano quando qualcuno in rete scrive Serena riferendosi a me.
Mi è capitato spesso ultimamente, non per nulla alla fine ho deciso di togliere il nome/cognome da alcuni servizi.

In rete io sono e sono sempre stata xlthlx.
Questo mio alter ego, questo avatar, è e resta una mia creazione, qualcosa che controllo sempre molto da vicino. Ma non è Serena, e non lo potrebbe oggettivamente essere.
Nulla di strano: è abbastanza facile che in qualche modo quello che siamo in rete sia filtrato.
Non so se invece sia più comune quello che non scriverei mai, quello che è e rimane parte della mia sfera privata, di cui sono molto gelosa, essendo una persona di fatto estremamente riservata.
Tanto riservata da dare l’impressione, a volte, di essere socievole ed estroversa ma in realtà non esserlo affatto.

A me piace essere così, intendiamoci.
Voglio conoscerti bene prima di affidarti le mie vere emozioni, la mia vera vita, e chiamarti amico.
E gli amici da barcamp non sono veri amici: sono persone che vedi per poche ore, con cui scambi due chiacchiere e stop, semplici conoscenti.
La fiera della superficialità, nella maggior parte dei casi.
Poi ci sono le eccezioni, ma quelle eccezioni si coltivano al di là del blog, al di là di tutti i social network, si coltivano usando gtalk (nel mio caso), il telefono, frequentandosi dal vivo. E anche questo non basta: ci vuole sincerità, fiducia, e voglia di conoscersi.

La lista dei miei amici che hanno un blog, o qualcosa di simile, è lì, prima tra i links. Alcuni di loro li ho conosciuti prima di tutto di persona, ma molti, quasi tutti, li ho conosciuti tramite la rete. In almeno un paio di casi in realtà non lo ho mai incontrati, ho solo visto delle loro foto. Tuttavia per me sono tutti amici, davvero amici: persone di cui mi fido e che porto nel cuore.

Se ho qualcosa da raccontare di me è a loro che lo racconto.
Ma xlthlx non vi racconterebbe mai, per esempio, della sua gravidanza, o non metterebbe mai le foto dei suoi figli online se non quando hanno raggiunto l’età della ragione*, non parlerebbe mai di sesso, a meno che non si inventasse tutto di sana pianta**, evita sempre di mostrare foto dove ci sono altre persone, per rispetto alla loro privacy, a meno che non sia stata autorizzata a farlo.
Se parla del suo lavoro è perché lo considera già qualcosa di pubblico, qualcosa che non riguarda la sua sfera privata.

xlthlx non sempre scrive tutto quello che pensa davvero: a volte non dice nulla per evitare le discussioni. Magari qualche volta le capita anche di non approvare il comportamento altrui, non pubblicamente. Preferisce che sia Serena a discutere coi suoi amici le questioni che le stanno a cuore davvero, e rimanere in parte nell’ombra senza ferire nessuno.
E nonostante non sia un segreto che ha una relazione con qualcuno che non è esattamente uno sconosciuto in rete, non parlerà di certo di questa relazione. Il suo massimo potrebbe essere dirvi che tra poco sarà il loro anniversario, ma ci vuole poco a scovare questa informazione, che, in buona sostanza, è un segreto di pulcinella.

Chiamatelo pudore, introversione, o come preferite: di certe cose non scriverò mai una riga.
E voi? Cosa ne pensate? Di che cosa non scrivereste mai?

*ovvero quando si rendono conto delle conseguenze di quello che fanno.
** ma comunque non è un argomento che mi piace: secondo me il sesso è fare, non parlare, ancor meno scrivere.

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Discussione

  1. ah, non sei CodiceFiscale? :-P
    Seriamente, non so esattamente come sia la cosa, nel senso che .mau. e Maurizio per me sono la stessa cosa, e semplicemente la rete non è casa propria o l'ufficio, quindi ci sono cose che non si vedranno in rete.

  2. Parlo di me. Le sensazioni che descrivo sono le mie anche quando nomino altri, cosa che faccio solo dopo aver avuto l'autorizzazione a farlo (e il discorso vale anche per mia figlia, della quale ci sono fotografie in rete).

  3. Ciao. Ti seguo silenziosamente via feed da circa un anno e mezzo.

    In questo momento penso che non scriverei mai più alcunchè di personale; ho purtroppo sperimentato che, nickname (ce l'ho anch'io, e l'ho usato per pubblicare per un bel pezzo: ora mi resta come username) o nome reale che abbia usato, gente caina è stata comunque in grado, a prescindere dal suo essere reale o virtuale di usare male le poche informazioni che ho dato esplicitamente in pubblico, e ove possibile le troppe che ho dato in privato, arrecandomi danni di entità variabile ma ingente.

    (E non ho certo parlato di sesso)

  4. Io sono un libro aperto, te lo sai. Tanto che se scrivo un racconto a caso, non riesco a spiegare che non è autobiografico. Perchè Flauta è questo anche nella vita, dato che son forse più selettiva in 3D che nel virtuale, e Anna rimane davvero per pochi, quelli che hanno la voglia di abbattere il muro spesso di recinzione (a volte basta un soffio, altre volte manco con le picconate..)
    A volte non serve dire tutto. Basta una citazione, una riga, un punto, una parola su Gtalk in fianco al nick.
    Siamo tutti soli. Ma più siamo, più ci facciamo compagnia.

  5. Come Flauta, più o meno tutti i miei post riguardano me, le mie emozioni, le mie paure, la mia vita e il mio lavoro. L'identita segreta web c'è ma è solo per chiamarmi con un nome che non sia il mio, anzi, non solo per questo...per dire CptUncino è un personaggino, un pirata e pure un po' cattivo, in giro a commentare CptUncino è minchione e pure un po' cinico ma nel suo blog CptUncino spesso ospita Erika.
    Erika nel blog non direbbe mai una cosa che non è ancora riuscita ad affrontare elaborare o una cosa che le fa particolarmente male.

  6. Emanuele: mi spiace molto per te, davvero, so che capitano queste cose. E benvenuto :)
    laflauta: in effetti però anche tu non dici proprio proprio tutto, ma ti limiti a una citazione, una riga etc. quindi filtri tantissimo no? ;)
    Bella questa cosa del non dire ciò che non hai ancora elaborato, capitana. Come dire: finché non è arrivato al punto di essere esprimibile, non lo dici. Buongiorno :)

  7. Si chiama schizofrenia cibernetica.
    Sì, lo so, l'aggettivo "cyber" fa molto decadente anni '90, ma mi piace usarlo spesso.
    Alter ego o codici fiscali non sono altro che una proiezione filtrata del nostro essere, e il filtro è imposto da noi stessi.
    Ho tenuto sempre un blog, da una decina d'anni a questa parte.
    Da un anno e più ne tengo solo uno "di settore", nel quale non esprimo le mie emozioni, il mio lato artistico o la mia aulicità.
    Quei lati li avevo perduti già a prima, benché scrivessi delle mie emozioni su altri blog (sempre miei, s'intenda).

    E ora, ora che sento di nuovo il bisogno di scrivere delle mie emozioni, perché non farlo?
    È solo estetica per chi mi legge, è condivisione e solidarietà per chi mi conosce davvero, che sa come mi chiamo, dove vivo e che faccia ho quando sorrido.
    E per me, è solamente un modo come un altro per creare qualcosa di mio.

    Ma, lungi da me, rivelare in pubblico la mia vera identità.
    No, non sono Clark Kant, ma semplicemente non voglio che mi si chiami "Serena" sull'etere.
    Io sono deviantdark, per voi tutti.
    Così è, se vi pare.
    E se non vi pare, potete benissimo andare ad importunare gente negli altri milioni di blog.

  8. Benvenuto deviantdark, ma a parte la tua vera identità fammi capire: scriveresti di qualsiasi cosa? Dovrei cmq aprire una parentesi sul perché in rete ci sono il mio nome e cognome, ma sarebbe troppo lunga ;) diciamo che non è stata proprio una scelta, ma più un caso. Spesso mi rimpiango l'anonimato, ma ormai per me è troppo tardi ;)

  9. non parlerei mai di lavoro , troppo nel dettaglio o di cose *MIEMIE* (cuore, anima, passioni interne e profondissime) , bisogna filtrare è vero.
    Menomale però che alla fine anche per me, ci sono amici VERI (come te, tra le altre cose) che ho la possbilità di sentire e vedere dal vivo a prescindere dal web e dalla rete stessa.
    Felice di essere in quella lista.
    Lo sei anche tu per me, nella lista del cuore e dell'amicizia.
    ;)

  10. Mmm... non lo so.
    È che io, bene o male, ho sempre visto il blog, forse sbagliando, come qualcosa dove potermi sfogare. E chi mi segue da un po', sa, in realtà, a cosa ha portato tutto ciò. Eppure, bene o male, la mia visione delle cose non è troppo cambiata. Quello che compare dal mio blog sono io. Con le mie crisi, le mie fisse, le mie passioni, le mie fortune e le mie sfighe.
    Poi devo ammettere che è grazie al web che ho conosciuto il mio Amore e delle ottime persone a cui tengo molto, per quanto, con qualcuno, non ci sia ancora stata occasione di vedersi di persona (ma non ha esitato minimamente a offrirmi un po' di ospitalità :))

  11. beh, sì. Tento di evitare i nomi e ultimamente di essere decisamente poco specifico.
    Però non posso dire che il Lore! è un'altra persona rispetto al Lorenzo reale.

  12. a parte la tua vera identità fammi capire: scriveresti di qualsiasi cosa?

    Perché no?
    Ovviamente di cose di cui posso parlare, non delle ricette della nonna :D
    Se tutto è "filtrato" da un nick, perché non parlare di qualsiasi cosa?
    Il discorso cambia se il lettore è qualcuno che mi conosce nella sfera privata, ovviamente...

  13. Mmm Lore, secondo me se non vuoi davvero non salta. Lo dico perché conosco più di una persona che ha voluto così e tuttora in rete non si sa nulla di loro...

  14. @xlthlx:
    Sì effettivamente nessuno sa chi sia MiniMicrosoft ad esempio e per scelta il mio alias non è che sia questa grande barriera di mistero. Però un paio di volte sono rimasto sorpreso quando è stato fatto il forward di qualche link con accanto il mio nome. Allora ho capito che, non avendolo pianificato dall'inizio, ho perso un po' della libertà di raccontare certi aneddoti. Magari da qualche altra parte, in qualche altra forma...

  15. ...cioé quindi io non sarei un amico eh? Ma uno da barcamp. Bene, bene.
    Comunque sta cosa del nickname è vera. Ci ho messo un bel po' prima di mettere i miei veri nomi e cognomi.
    Che poi il mio vero nickname che mi porto dietro da 10 anni almeno è un altro e lo uso ancora sui vari client di chat...
    o_O

  16. Paperino, ma quindi non funziona se non lo programmi dall'inizio ;)
    Hihihi beh devi ammettere che ci conosciamo poco ;)
    Ecco, adesso mi viene la curiosità di conoscere il tuo nick :D

  17. Yes. E per funzionare bastano pochi accorgimenti: usare un host (wordpress.com o blogspot.com), dimenticarsi l'uso di un dominio personalizzato e se si vuole essere più paranoici usare Wi-Fi gratuite per postare le storie più succose. :D

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