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Quasi quarant’anni

In questi ultimi giorni non riesco a vestirmi e a sentirmi bene con me stessa.
Qualsiasi cosa metta, è troppo piccola, non mi veste bene, stona.
Mi guardo allo specchio e non mi riconosco. E non è solo perché ho dei chili di troppo.
Il fatto è che sono invecchiata. Il mio corpo non è più quello di una volta, non mi sostiene, non è più tonico, non è nemmeno tanto più in salute.
Potrei mettermi a dieta e fare attività fisica, ma le cose non cambierebbero.
E’ invecchiato, e da qui in poi sarà sempre peggio: un percorso in discesa.

Niente di strano, è una cosa naturale.
Il fatto è che io non mi sento pronta. mi sento come se avessi perso il treno.
Tutte quelle possibilità che una volta avevo davanti mi si sono assottigliate senza che nemmeno me ne rendessi conto.
E io non ho fatto quello che avrei voluto.
Il bilancio della mia vita è molto al di sotto di quello che vorrei, nonostante gli sforzi, nonostante la fortuna di non essere sola. Quella è una fortuna, appunto. Il resto, sarebbe dovuto dipendere da me.
E anche quella fortuna è arrivata tardi.
Il pensiero di dovermi ancora costruire la vita che vorrei mi angoscia, letteralmente.
Non so dove potrei trovare le forze per farlo, perché di energie ne ho già spese tante, mentali e fisiche.
Il mio corpo non mi assiste, le mie capacità mentali nemmeno.
Non ho più di certo la mente pronta che avevo qualche anno fa; dimentico le cose, ci metto il doppio del tempo a capirle; anche quello che avevo imparato ormai non lo ricordo più bene e comunque è obsoleto e dovrei aggiornarmi.

Mi sento, come direbbe Sartre, una passione inutile, che ha girato su se stessa e ora deve scendere a patti con l’amara realtà di essere il nulla, e di aver chiuso molte strade dietro di sé, quando invece avrei bisogno di tutte le energie e le possibilità di questo mondo.

E per quanto cerchi pensieri consolatori, alla fine torno sempre davanti allo specchio.
Non posso cambiarlo: ho quasi quarant’anni.

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Discussione

  1. "Tutto è gratuito, questo giardino, questa città e io stesso. quando capita di accorgersene, viene il voltastomaco e tutto comincia ad oscillare, ecco la Nausea".
    la Nausea avrà colto anche la piccola xlthlx? (speriamo di non essere alla vigilia della terza guerra mondiale però!)

  2. Una delle cose più belle che ho avuto dal mio lavoro è stato il piacere di frequentare dei "grandi vecchi" (e tu di tempo ne hai ancora tantissimo, prima di diventarlo!!!)
    I "grandi vecchi" sono persone che hanno fatto, da giovani, qualcosa di molto importante che magari ha anche cambiato per sempre il corso della disciplina di cui occupavano. Dopodiché? non hanno più "fatto" niente di così importante. Però si sono mentalmente espansi, hanno incontrato persone, hanno insegnato loro quello che avevano imparato, hanno parlato con i giovani e li hanno ascoltati perché potevano imparare da loro. E io voglio diventare così, una "grande vecchia" - in attesa di trovare un nome migliore perché sto qui fa proprio pena - e cerco di concentrarmi su quello.
    Il problema dell'invecchiamento è che non sai mai dire quando sia iniziato. Perché quando è successo eri troppo distratta dalle altre cose della vita per notarlo. Quindi mi consiglio, quando mi sento un po' come hai scritto tu, di riprendere a farmi distrarre dalle altre cose della vita - perché su quelle, sì, abbiamo almeno un piccolissimo potere.
    Scusa, è un commento del tutto sconclusionato!!! ti abbraccio tanto, comunque, e che questo sia chiaro!!!! :)

  3. esatto, ero troppo distratta da altro. il problema è che non posso diventare una 'grande vecchià, perché finora non ho fatto nulla. nulla, in generale, e in particolare nulla di importante.
    la cosa più bella che mi sia capitata finora è andare a Boston al MIT, ed è l'unica cosa che potrei raccontare ai miei ipotetici nipoti, reali o putativi.
    il problema è che mi manca la forza, e la voglia, di cercare di fare quel qualcosa, anche piccolo, per carità, non sono così arrogante. forse devo solo arrendermi all'evidenza, chissà.

  4. Non voglio fare citazioni a sproposito, ma l'ultimo Sartre è quello che diceva non c'è il nulla dopo. Ma, lo so, non c'entra nulla. Ti leggo mentre già piangevo di mio.

  5. Maurizio, e mi dispiace che sia così.
    Sartre lo sto citando a braccio, prendendo dai vaghi ricordi rimasti della lettura fatta ormai più di dieci anni fa.

  6. In linea con citazioni e commenti sconclusionati, questo è quello che mi viene in mente:

    "oggi ho messo il vestito dell'anno scorso / che così mi riconosco / ed esco"

    se ti consola, anch'io sono nello stesso stato mentale
  7. .Ti capisco ...anche io a volte ho l'impressione di non aver combinato nulla e perso un sacco di tempo....ma guarda che il non essere sola non è stata solo fortuna....e io nemmeno quello ho fatto!
    un abbraccio

  8. I 40 anni sono come una nostra seconda nascita; a differenza della prima, stavolta la viviamo tutta in prima persona, paura, dolori e ansie comprese. Ma impariamo anche ad apprezzarne di più le sfumature e le gioie; che ci sono, stelìn. Ma sono tutte diverse e più profonde di quelle a cui eravamo abituati ad aspirare prima. Appena avrò tempo, cercherò di approfondire il discorso. Intanto ti mando un bacio.

  9. ....magari è così come dici tu, magari non lo è....
    posso dire, che continui a vivere , ad essere simpatica e ad una delle persone più in gamba che io abbia conosciuto e mi sento fortunato ad averlo fatto...
    che ti annoveri fra gli "amici" (per me veri) , lo sai già.
    e poi, anche a quasi 40 anni, continui a far emozionare le persone che ti leggono come me...quindi credo che alla fine più di qualcosa bella e buona tu l'abbia fatta.
    e continua ad essere così.

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