In questi ultimi giorni non riesco a vestirmi e a sentirmi bene con me stessa.
Qualsiasi cosa metta, è troppo piccola, non mi veste bene, stona.
Mi guardo allo specchio e non mi riconosco. E non è solo perché ho dei chili di troppo.
Il fatto è che sono invecchiata. Il mio corpo non è più quello di una volta, non mi sostiene, non è più tonico, non è nemmeno tanto più in salute.
Potrei mettermi a dieta e fare attività fisica, ma le cose non cambierebbero.
E’ invecchiato, e da qui in poi sarà sempre peggio: un percorso in discesa.

Niente di strano, è una cosa naturale.
Il fatto è che io non mi sento pronta. mi sento come se avessi perso il treno.
Tutte quelle possibilità che una volta avevo davanti mi si sono assottigliate senza che nemmeno me ne rendessi conto.
E io non ho fatto quello che avrei voluto.
Il bilancio della mia vita è molto al di sotto di quello che vorrei, nonostante gli sforzi, nonostante la fortuna di non essere sola. Quella è una fortuna, appunto. Il resto, sarebbe dovuto dipendere da me.
E anche quella fortuna è arrivata tardi.
Il pensiero di dovermi ancora costruire la vita che vorrei mi angoscia, letteralmente.
Non so dove potrei trovare le forze per farlo, perché di energie ne ho già spese tante, mentali e fisiche.
Il mio corpo non mi assiste, le mie capacità mentali nemmeno.
Non ho più di certo la mente pronta che avevo qualche anno fa; dimentico le cose, ci metto il doppio del tempo a capirle; anche quello che avevo imparato ormai non lo ricordo più bene e comunque è obsoleto e dovrei aggiornarmi.

Mi sento, come direbbe Sartre, una passione inutile, che ha girato su se stessa e ora deve scendere a patti con l’amara realtà di essere il nulla, e di aver chiuso molte strade dietro di sé, quando invece avrei bisogno di tutte le energie e le possibilità di questo mondo.

E per quanto cerchi pensieri consolatori, alla fine torno sempre davanti allo specchio.
Non posso cambiarlo: ho quasi quarant’anni.