Skip to content

Eviva il microcamp

Dopo che praticamente tutti i partecipanti hanno già scritto qualcosa, ecco anche le mie (superflue) impressioni.
In realtà, a parte una banale questione di tempo, stavo aspettando che tornasse online la possibilità di gestire Twitter via messenger, ma a tutt’oggi gli aggiornamenti sono disabilitati.
Questo perché, al di là delle persone che mi ha fatto piacere rivedere, quelle nuove che mi ha fatto un gran piacere conoscere, gli interventi che ho gradito, l’emozione di fare da assistente a gattonero durante la sua divertente presentazione, volevo riprendere un paio di idee che mi sono venute durante il barcamp.
La prima mi è venuta in mente parlando di Twitter: ho notato che non tutti sanno che esiste un Twitter Lingo, un linguaggio che può essere utilizzato sia via web, sia via IM che via cellulare (con alcune limitazioni). Ho pensato dunque che poteva essere utile tradurre e testare i vari comandi e scrivere una microguida. Eccola qui:

twitterlingo.txt

Non appena tornerà disponibile Twitter via IM, vedrò di aggiornarla.
Una nota: tutti i comandi vanno inviati come se fossero messaggi.

L’altra idea mi è venuta ascoltando la bella presentazione di Feba sui mood.
In breve, la mia domanda (tuttora irrisolta), da buona umanista, è: esprimere i mood tramite i colori è un modo molto efficace di portare il non verbale sulla rete, ma così non rischiamo di perdere la capacità di esprimere le nostre emozioni con le parole?
Sei mi dici che sei arrabbiato con una bella sfumatura di rosso, sei anche capace di dirmi o scrivere perché sei arrabbiato ma soprattutto come ti senti davvero?
Considerato che gli esseri umani sono fatti di parole ed emozioni, non stiamo rischiando di perdere qualcosa?
Tu che ne dici?

Aggiornamento
Per la guida a Twitter Lingo, ho preparato anche una versione in .html.
Enjoy.

Articolo precedente

Articolo successivo

Discussione

  1. una cosa che penso sempre quando uso emoticon: sarei capace di esprimere quello che esprimo con la faccina senza usarla, modificando le parole?
    spesso, no.

  2. perfettamente ragione sul fatto che stiamo rischiando di perdere qualcosa...quindi sui colori, se sono triste dovrei manifestarlo con un bel colore nero ?
    bella la mini-guida in formato .txt
    Gradita.
    Mannagg' ....sarei dovuto esserci al Microcamp :)

  3. Ok, ma l'uso dell'emoticon è una questione decisamente diversa da quella - ad esempio - dei colori. Insomma, talvolta ci sono espressioni che richiedono un rafforzamento visivo che, in presenza della persona potrebbero essere risolte con la mimica, ma - in assenza di questo - è necessario utilizzare strumenti tecnologicamente alternativi.
    No, non credo si possa sostituire un occhiolino con una qualsiasi ricostruzione lessicale. Anche se, le parole hanno un potere eccezionale. Non se ne può fare a meno, mai.

  4. non so, a me sembra sottovalutare la potenza della parola. in qualche caso, ti garantisco che sono riuscita a rendere l'emozione senza l'uso di un faccino. il colore dovrebbe essere altrettanto evocativo, anzi, forse anche più potente.

  5. Però vedi, lo dici pure tu che spesso non riusciresti ad esprimere la stessa cosa senza usare la faccina.
    Ma mica è obbligatorio, usarla!
    Ed è inequivocabilmente più potente e comunicativo un discorso in cui non escono icone (se costruito bene) di uno infarcito di espressioni a gif animate colorate.
    Ecco: ora però dovevo farti un occhiolino per giustificare l'intesa, come facciamo? Ah, si! ;-)

  6. Il gran piacere è mio :)
    Non vedo l'ora di rivedere te e tutte le altre belle persone conosciute sabato.

    Non conosce Twitter Lingo: molto interessante! Grazie.

    Sull'altro interrogativo: è lo stesso che mi pone spesso la mia migliore amica, anche lei "umanista".
    Da amante della tecnologia, di Internet, ecc... penso che questi diano tanto (chattare, scrivere, vedersi con persone distanti ad esempio) ma tolgano anche tanto (il contatto, l'espressione del viso che non vedi quando si chatta, il tono, ecc..). E' un bel dilemma

  7. Fabrizio: beh che si manchi il contatto diretto è un dato di fatto; magari che si perda anche qualcosa nel linguaggio non è proprio scontato no?
    stone: ecco, lo sapevo. mia madre però "ussignur" non lo dice, casomai potrebbe dire "nun me ne po' fregà de meno" ;)

Rispondi a vitalux Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.