Ho sentito raccontare una questione in un articolo dell’Adige domenica scorsa da mio fratello, e due giorni dopo l’ho sentita durante il radiogiornale di Radio 2.
Alla radio è stato intervistato il frate che raccontava come aveva appreso della disapprovazione dell’arcivescovo soltanto dai quotidiani, e che invece le persone che avevano aderito all’iniziativa gli erano sembrate molto disponibili: invece che donare un euro come al solito, in media ne avevano donati dieci. Durante il radiogiornale però non si è sentita quella frase così lapidaria che invece si trova nell’articolo dell’Adige e che aveva riportato anche mio fratello: ogni religione pensi a se stessa.
Nei quotidiani online non ho trovato nulla in proposito, anche se può darsi che non abbia cercato bene.
Quello che è inquietante in tutto questo non è tanto la lapidarietà della frase, quanto piuttosto che quella frase vorrebbe far morire sul nascere la solidarietà che le persone hanno dimostrato concretamente nei confronti di una cultura e anche di una religione non soltanto diversa ma soprattutto molto criticata. Una solidarietà spontanea che fa pensare che certi valori cristiani non sono scomparsi.
Sono scomparsi invece nella mente di certe persone, che forse davvero si stanno facendo influenzare dalla politica invece di ascoltare i propri fedeli. Questo è davvero inquietante.
Il valore in sé di questo genere di solidarietà non sta nel dare denaro, che certo, ci sono tantissimi altri che probabilmente hanno più bisogno (non mi soffermo sull’inutilità in certi casi di fare obiezioni di questo tipo, perché altrimenti si fa notte); sta nel fatto che dimostra che non è vero che c’è soltanto diffidenza e odio nei confronti di tutto ciò che è diverso.
E’ un ottimo argomento proprio contro chi invece questo odio lo fomenta e se ne bea, un argomento pacifico e civile.
E la gerarchia ecclesiastica, invece di fare suo questo argomento, preferisce pensare a sé stessa.
Poi dice che uno si sbattezza.

Update
Apprendo da mucio che la notizia è uscita su repubblica.it.