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Il giorno più caldo dell’anno

Mentre l’universo conosciuto se ne stava a san siro a vedere Robbie Williams, la regia ™ ed io andavamo belli tranquilli all’idroscalo.
inquietanti molte facce come il culo tra la gente, e stoici quelli del secondo palco che hanno continuato con un unz unz praticamente fin dopo la fine del secondo concerto, e tutti quelli che hanno passato la maggior parte del tempo, anche durante i concerti, a limonare. la palma della stronzaggine va senza dubbio alla donna con bambina piccola sotto le casse (no comment) e alla nana-botolo con super-mega-iper-macchina fotografica che ha tentato di prendere il mio posto davanti alle transenne a suon di gomitate (chiederlo per favore no eh?).
suonano per primi i Gotan Project, gli uomini in giacca a cravatta e le donne in abito da sera, tutti rigorosamente in bianco. chitarra classica, cantante, fisarmonica, piano, violoncello, viola e due violini, e synth, in due.
eleganti, impeccabili, bravissimi. presenza scenica totale.
una delle chicche è che cominciano El Capitalismo Foráneo, proseguono sullo stesso ritmo con Vuelvo Al Sur, e tra le altre cose suonano un pezzo di questa. geniale.

(audio mp3=”/wp-content/uploads/2019/03/gotan.mp3″)(/audio)

solo il loro concerto vale tranquillamente il costo del biglietto.
suonano un’ora e mezza, e poi si aspetta il secondo concerto.

gotan project

nel frattempo, cambia buona parte della gente sotto il palco, a parte quelli con noi sotto le transenne, in peggio. ma molto peggio.

dicevo: solo il concerto dei Gotan vale il prezzo del biglietto, e per fortuna, perché sui Massive Attack avrei dovuto stendere un velo pietoso ma alla fine è prevalsa in me la volontà di avvertire chiunque abbia intenzione di andarli a vedere in futuro.
per quanto mi riguarda, faccio anche fatica ad ascoltare ancora i loro album.

sul palco una serie di colonnine curve con lucine a fare da sfondo, poi due batterie e una tastiera in centro, e davanti i microfoni.
belle le lucine eh, bravo chi le ha programmate, ma da sparargli.
in parole povere, arrivati a Karmacoma il cantate, che si muoveva sul palco come un cerebroleso, stona clamorosamente, dopo che il chitarrista alla prima canzone e il tastierista alla seconda avevano già fatto altrettanto. guardo la regia ™ e il verdetto è unanime: ce ne andiamo.
capisco che facesse caldo. capisco che capita a tutti di essere scazzati almeno una volta nella vita durante un concerto. capisco che dal vivo non si possono fare le canzoni come in studio, soprattutto le loro. capisco tutto, ma nessuno mi toglie dalla testa questo:
i Massive Attack non sanno suonare.
punto.

ce ne andiamo verso l’uscita ma a me prende un colpo di fame, e quindi ci fermiamo prima. purtroppo abbiamo dovuto sorbirci lo strazio del massacramento di Teardrop, dove ha stonato la cantante e il chitarrista ha cominciato un battuta e circa mezza dopo, così, perché gli girava. quando poi è arrivato il massacro di Angel siamo scappati verso l’uscita.
sono sincera quando dico che un concerto così brutto non l’avevo ancora mai visto in vita mia, tantomeno mi era capitato di cercare di andarmene prima.
cercare perché purtroppo l’unico autobus che ci portava via di lì era quaranta minuti dopo. insomma, abbiamo dovuto sorbirci comunque quello scempio fino alla fine, che tra l’altro è durato un’ora e dieci (un minimo storico, credo).
ma una cosa è certa: mai più.

p.s. un grazie di cuore a tutti quelli che hanno parcheggiato sullo spazio della fermata dell’autobus, facendogli fare i salti mortali per fermarsi e farci salire. godetevi la multa, perché ve la siete meritata in pieno.

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Discussione

  1. boh. mi sembri un filino troppo netta ;-)
    è che non sono più i massive attack di blue lines/protection. e da anni. da mezzanine in poi, l'elettronica e il trip hop venato dub sono diventati un rock fatto di muri sonori, chitarre distorte, ritmiche molto tirate. (basta dire che usano la doppia batteria).
    preferivo i primi, ma non esistono più.
    e malgrado l'"attacco massiccio" che sono diventati, a me non dispiacciono. e sei un po' troppo impietosa, perchè suonare sanno suonare, eccome... ;-)

    detto questo: gotan 1 - massive 0
    ;-)

  2. non ho niente contro le chitarre distorte, se la chitarra la sai suonare, non se mi fai un quarto d'ora dello stesso banale accordo. io ascolto musica, non schifezze.
    ripeto quello che ho scritto nel post: tutte le giustificazioni del mondo, ma non aver stonato o essere andato fuori tempo. le mie orecchie hanno sofferto, e ripeto: non sanno suonare. non ho avuto il coraggio di registrarli, altrimenti ora avrei le prove.

  3. è voluta, la reiterazione dello stesso banale accordo. e dei giri di basso in loop. e delle cellule ritmiche ripetitive. trovi le stesse cose anche sugli album. credo sia il loro modo di coniugare la ripetitività del dub su strutture rock. e su cellule ritmiche che sono dance/electro, a ben vedere.
    possono piacere o non piacere. ma è una scelta musicale.

    verrebbe da dire: visto quello che pubblicano dal 97/98 a oggi, non te lo aspettavi? ;-)

    un errato attacco di voce (della fraser, e ho detto la fraser...). due stecche chitarristiche. una nota presa fuori tonalità da del naja. io non ricordo altro.... magari però non ero molto in condizione io, eh.... ;-)

    ribadisco: i massive mi sono piaciuti abbastanza. i gotan sono stati la vera sorpresa.
    sabato lo schifo vero è stato tom verlaine, per rimettere le cose in prospettiva (e sigh sigh sigh per i furono television)

  4. ok, probabilmente li ho sopravvalutati io, ma non era uno solo, l'attacco errato. io ero in stra condizione, perché caldo a parte non ero stanca e ho bevuto solo acqua...;)
    non so, si potrebbe dire la stessa cosa ascoltando i thievery corporation, che hanno miriadi di cose in comune coi massive, eppure dal vivo sono FENOMENALI.
    mi rimane comunque l'impressione che non sanno suonare, perché se nei dischi puoi anche pensare di far accordi ripetitivi, dal vivo almeno provaci a fare qualcosa di diverso. se non lo fai è perché non lo sai fare.
    anche perché lo sai benissimo che la gente che ti ascolta si rompe le scatole, se fai così.
    rimane un fatto: dal vivo mai più.

  5. siamo sempre lì: esistono due diversi massive attack. fino a protection/ no protection. e da mezzanine in poi. con il passaggio da trio a duo.
    prima, elettronici. dopo, elettrici. prima, lievi. dopo, pesanti. prima, suoni staccati e puliti. dopo, muri sonori. prima, elettronica e tastiere. dopo, chitarra. prima, dance e reggae e dub e ragga e suol. dopo, rock.
    (che poi, questa differenza è il motivo per cui se ne è andato il terzo massive durante mezzanine)

    i thievery? li trovi simili? ma va?... forse vicini ai massive attack della prima fase. massive - reggae + brasile - suonati + campionati... sì dai un po' ci può stare... (io adoro i thievery).

    sulla ripetitività: è una scelta. non è tecnica. è musica costruita di stratificazioni successive di suoni che si ripetono (una cellula ritmica costante/ un giro di basso invariabile/ un riff di chitarra ripetuto/ una melodia di tastiere). ripeto: per me, è il loro modo di rendere dub il rock.
    in termini puramente tecnici, suonare con due batterie non è una delle cose più musicalmente semplici del mondo, per esempio.....

    il punto vero è che non sono più il gruppo dai suoni leggeri che erano. hanno appesantito tutto. e non è musica orecchiabile. anzi.
    e mi sembra chiarissimo che possano non piacere.
    e direi che fossi in te li eviteri, in futuro ;-)

  6. p.s. non so se è chiaro, ma non sono proprio una persona da musica 'orecchiabilè, ma so distinguire cosa è musica da cosa non lo è, e non condivido la 'scelta stilisticà del ripetuto, non in quel modo.
    tra l'altro, quasi tutti i suoni che hanno proposto facevano affanno, in primis la chitarra. mai sentita una robaccia così.
    e i thievery e i massive hanno molto più in comune di quanto non dici, forse dovresti fare un ripassino ;)

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